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11 Ottobre 2018

Il Latte: utile o da evitare?

Gli esseri umani sono gli unici mammiferi che consumano il latte in età adulta. Come mai? La motivazione comune è che il latte sia una fonte alimentare necessaria, ma non è proprio così...

Il latte materno costituisce il miglior sostentamento per il neonato: contiene i nutrienti necessari per la crescita, oltre alla numerosa presenza di proteine che aumentano le difese immunitarie. Mentre il latte vaccino, che siamo soliti a consumare crescendo, è differente: l'elevato contenuto di grassi saturi ne compromette una facile digestione.

POSSIBILI PROBLEMI LEGATI AL CONSUMO DI LATTE VACCINO​
  • Allergie e intolleranze
  • Perdita di ferro 
  • Aggravamento dell'asma
  • Incremento mucose
  • Stitichezza
  • Acne
  • Mal di schiena
  • Mal di testa

CHE COS'È IL LATTOSIO e COSA SIGNIFICA ESSERNE INTOLLERANTI?
Il lattosio rappresenta il 98% degli zuccheri presenti nel latte e in tutti gli alimenti derivati. Esso è un disaccaride formato da una molecola di glucosio e una di galattosio.

L'intolleranza al lattosio è determinata dalla carenza dell'enzima lattasi. Di norma questo enzima contribuisce alla scissione del legame che tiene unito il glucosio e il galattosio, rendendo più facile l'assorbimento da parte dell'intestino. L'assenza di lattasi, non permette la separazione, rendendo il lattosio poco digeribile e così fermentando provoca meteorismo, crampi addominali ecc...
Non si tratta quindi di un'allergia, che in genere colpisce i soggetti predisposti allergici alle proteine del latte; ma di una difficoltà più o meno marcata alla digestione del lattosio, causata da una mancanza di lattasi, in quantità maggiore in età adulta. Le persone che smettono di bere il latte rischiano di diventare ancora più intolleranti, in quanto l'enzima non essendo più utilizzato e quindi "allenato", tende a scomparire.

Altri elementi da considerare sono i prodotti delattosati (trattati industrialmente con l'enzima lattasi). Questi prodotti avendo il glucosio e il galattosio in forma libera, hanno un indice glicemico maggiore, ovvero che dopo l'assunzione, aumentano la quantità di glucosio nel sangue.

TEST​ 
Il test più valido e veritiero per determinare la capacità di digerire il lattosio è il HBT (Breath Test). Esso valuta la presenza di idrogeno nel respiro. Infatti in caso l'organismo assorba poco il lattosio, si verificano processi di fermentazione nell'intestino che producono gas tra cui l'idrogeno. Quest'ultimo entra in circolo nel sangue, arriva ai polmoni e viene liberato con il respiro.

CALCIO? Sì, MA NON DAL LATTE
Esistono cibi che garantiscono il giusto apporto di calcio, senza contenere il lattosio. Ad esempio: la frutta secca ma anche quella fresca, vegetali a foglia verde ed i semi crudi.

ALIMENTI INSOSPETTABILI 
Per iniziare ad assumere prodotti senza lattosio è bene conoscere quelli che lo contengono: i salumi come prosciutto cotto, mortadella e wurstel; meglio evitare anche i biscotti, merendine e salse. L'Associazione Italiana Latto-Intolleranti ha pubblicato anche una lista di formaggi che contengono poco lattosio come l'Emmentaler, il Pecorino stagionato, la Fontina o addirittura che non lo contengono come il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano e il Gorgonzola.

 

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